21 ottobre 2022

Un laboratorio nel bosco

Ci troviamo nella Riserva Naturale Statale di Bosco Fontana a Marmirolo in provincia di Mantova. Bosco Fontana è un querco-carpineto, cioè un bosco maturo di latifoglie costituito in gran parte dall'associazione di quercia farnia (Quercus robur) e carpino bianco (Carpinus betulus). Con i suoi 235 ettari circa rappresenta uno degli ultimi resti della foresta planiziale che un tempo ricopriva la Pianura Padana, prima cioè che fosse convertita in larga parte all'agricoltura. All'interno di questa riserva è stata installata nel 2012 una torre di misura dell'altezza di 40 metri grazie al finanziamento di un importante progetto di ricerca europeo che ha visto coinvolti ben 39 partner fra università e centri di ricerca. L'Università Cattolica di Brescia e in particolare il gruppo di ricerca della Fisica Ambientale guidato dal Prof. Giacomo Gerosa sta effettuando perciò dal 2012 attività di monitoraggio a lungo termine degli scambi di gas e particolato atmosferico fra atmosfera e biosfera a livello di ecosistema. Stiamo in pratica monitorando il respiro della foresta, cioè stiamo misurando gli scambi di CO2 e vapore acqueo H2O con l’atmosfera e valutando se la pressione antropica esercitata sulla foresta dall’ozono (O3), un importante inquinante fitotossico, stia in qualche modo alterando questo respiro causando uno stress ecosistemico sulla vegetazione del bosco soprattutto a livello della fotosintesi e del bilancio del carbonio annuale. Ci interessa inoltre cercare i possibili segnali di allarme legati al cambiamento climatico e all’effetto che esso può avere sulle dinamiche di equilibrio ecologico. Stiamo studiando come il cambiamento climatico sta alterando o pregiudicando la capacità di risposta dell’ecosistema alla pressione esercitata dall’inquinamento atmosferico. Da qualche anno poi stiamo anche cercando di capire e quantificare il ruolo della vegetazione, e delle foglie in particolare, nella possibile mitigazione dei livelli di polveri sottili in atmosfera. Questo è un importante servizio ecosistemico che la vegetazione e il bosco in generale può fornire all’uomo, ma che è ancora poco studiato e quantificato. In questo caso stiamo cercando di capire se la presenza della vegetazione e delle foglie in un contesto periurbano altamente inquinato possa apportare un effetto benefico di miglioramento della qualità dell’aria attraverso la rimozione anche parziale, ma significativa, delle polveri sottili in atmosfera. Ci chiediamo cioè se la vegetazione può funzionare come un filtro o una barriera in grado di rimuovere in maniera significativa le polveri sottili dall’atmosfera attraverso l’impatto di queste polveri sulle superfici vegetali. Per rispondere a queste domande di ricerca è necessario effettuare una serie di misure con strumenti sofisticati posti al di sopra della chioma forestale, ma anche al di sotto e sul suolo forestale, impiegando una tecnica di misura particolare chiamata eddy covariance che permette di misurare i flussi turbolenti di gas, di particolato ed energia in ingresso e in uscita dall’ecosistema forestale.


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